Funzioni Cognitive: cos'è il Sentimento

Cos'è e a cosa serve la funzione cognitiva del Sentimento? Che differenza c'è dal Sentimento Introverso a quello Estroverso? Cosa cambia da Sentimento a Ragionamento? Se stai leggendo qui probabilmente ti sei posto una di queste domande. Bene, allora vediamo di cominciare a dare delle risposte!


Il Feeling o Sentimento

Rimanere in equilibrio
Nella nomenclatura inglese, quando si parla di Sentimento in merito alle funzioni cognitive ci si riferisce al Feeling, che può essere Introverted o Extraverted, espresso con le sigle Fi e Fe. Fin qui tutto bene. 
Ma cos'è questo Sentimento? 
Per capirlo bene, il primo passo è capire cosa NON è: non è la sensibilità, non è un'emozione, non stabilisce il grado di emotività di una persona. La confusione è comprensibile ed è generata dall'uso di un lessico comune. Sia la parola feeling che la parola sentimento, infatti, sono riferibili nella stramaggioranza dei casi e nel loro uso comune alla sfera delle relazioni, in particolare quelle amorose ed è difficile separarle da questo significato. Nell'ambito delle funzioni cognitive però assumono una connotazione leggermente diversa. Dico "leggermente" perché si fa comunque riferimento a delle relazioni, ma sono relazioni di tipo diverso. Vi faccio un esempio analogo: il termine "Romanticismo" oggi ha assunto un connotato che ci fa pensare al regalare un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini, ma di base indica il movimento artistico e letterario di fine  XVIII in cui, sì, ritroviamo l'eroe romantico che ha alcuni tratti in comune con l'odierna idea di romanticismo, ma che al contempo si differenzia totalmente da essa.

Il Sentimento: le relazioni con "gli altri"

Equilibrio Fi e Te, di Davesuperpowers (Objective Personality)
Ma allora a che tipo di relazione si fa riferimento quando si parla di Sentimento e Feeling? A quella tra l'individuo e "gli altri". Per "altri" si intende il gruppo, le persone con cui l'individuo si interfaccia. 
Sentimento e Ragionamento (Thinking) sono infatti i modi attraverso cui gestiamo i rapporti con l'esterno e li filtriamo attraverso la nostra interiorità. Sono "complementari", nel senso che se uno dei due è introverso l'altro è necessariamente estroverso, in modo da poter coprire entrambi i campi di "percepire le informazioni dall'esterno" (funzione estroversa) e rielaborare all'interno (funzione introversa). Diciamo quindi che sono sulla stessa linea e hanno lo stesso "compito", ma che, ovviamente, differiscono in come eseguono questo stesso compito.
Sentimento e Ragionamento sono le funzioni che aiutano il nostro processo decisionale: che siano riferiti alla nostra interiorità o al gruppo esterno, noi, letteralmente, prendiamo le decisioni rifacendoci alla nostra moralità (Fi), alla nostra logica (Ti), a come la nostra stessa decisione farà sentire le altre persone (Fe) e a come funzionerà per le altre persone (Te).
Detto così può sembrare complesso, quindi andiamo per gradi e concentriamoci sul Sentimento.



Sentimento Introverso (Fi): la scala di valori


Ho già parlato di questa funzione nell'articolo in cui descrivevo i motivi per cui gli ENFP sono spesso associati alla figura del Difensore. Molto brevemente riassumo qui: il Sentimento Introverso è la nostra scala di valori interiore: tutto quello che noi percepiamo attraverso le nostre funzioni estroverse passa attraverso questo filtro. È ciò che ci permette di sentire se qualcosa è giusto o sbagliato, a seconda della nostra morale. Non c'è un ragionamento logico, è semplicemente un percepire "de panza" e "de core". È un "fare come mi pare a me", senza connotazioni positive o negative, ma semplicemente perché mi fa stare bene con me stesso. È bellissimo non sentire di dover rendere conto agli altri di come ci sentiamo, ma occhio a non esagerare: non si può fare sempre come si vuole.
Se questa funzione è inferiore, si possono manifestare problemi in riferimento alla percezione della propria interiorità, più precisamente, si va incontro alla spiacevolissima sensazione della mancanza di un'identità propria.
ATTENZIONE: tutti, come abbiamo già visto qui, almeno una volta nella vita ci sentiamo persi, con la sensazione di non sapere chi siamo. TUTTI. In genere questo dolore se ne va crescendo e maturando ed è associato principalmente con i vent'anni e, occasionalmente, i trenta, in cui si deve decidere cosa fare della propria vita.
Chi ha Fi in ultima posizione rischia però di dover combattere con questa sensazione tutta la vita: avendo come complementare il Ragionamento Estroverso (Te) e dedicandosi alle relazioni con il gruppo, spesso, semplicemente, ci si dimentica di sé e questo, va da sè, potrebbe avere conseguenze disastrose sul proprio stato d'animo. Un consiglio quindi per chi ha l'Fi poco sviluppata: prendete del tempo per voi, coltivate degli hobby, cercate di avere delle cose che vi piacciono: ricordate che siete la persona con cui dovrete passare più tempo. Vogliatevi bene.

Sentimento Estroverso (Fe): il rapporto con gli altri

Nel processo decisionale, il Sentimento Estroverso tiene conto di come una nostra decisione potrà influire sul gruppo, cioè sulle altre persone. Più in particolare, come impatterà sugli altri, come, letteralmente in questo caso, li farà sentire. Non è un caso che i Tipi Psicologici che hanno Fe come funzione dominante o secondaria siano persone estremamente altruiste. Non è raro che ricoprano professioni di sostegno o facciano volontariato. 

ConnessioniDi base, comunque, anche se non si dedicano direttamente agli altri, di certo sono tipicamente "buoni", facendosi spesso in quattro per accontentare tutti e barcamenarsi tra ciò che vogliono e ciò che vuole il gruppo. Va da sé che il troppo stroppia: ricordatevi che non si vive per accontentare gli altri. Soprattutto, attenzione agli avvoltoi che, approfittando delle vostre buone intenzioni, possono approfittare di voi. 
Chi ha Fe come funzione inferiore, invece, avrà come complementare il Ragionamento Introverso, che porterà l'individuo (un po' come con l'Fi) a concentrarsi sulla propria interiorità, anche se in maniera diversa (parlerò del Ragionamento in un altro post). Questo comporta una certa difficoltà nelle relazioni, semplicemente perché se ne fa poca esperienza: lo stereotipo (che non mi piace, ma che uso per rendere chiare le cose) è in genere la figura del Nerd anni '90, super infognato di tecnologia e Star Wars (stereotipo del Ti) e molto poco avvezzo alle relazioni con gli altri esseri umani. Ma il concetto è più generale, non si tratta solo di essere "imbarazzati", ma anche di essere "burberi" o di non avere alcun interesse per i rapporti con gli altri. Anche qui, alla fine, è però tutta questione di allenamento: è necessario uscire nel mondo, a piccoli passi, e provare a costruire connessioni con il prossimo, che sono uno dei fondamenti della natura sociale dell'uomo.

In conclusione: il segreto è quello di riuscire a mantenere un equilibrio tra le due funzioni cognitive decisionali, Sentimento e Ragionamento, in modo da  bilanciare anche i rapporti con gli altri e con noi stessi, nello stesso modo per cui si deve trovare una quadra tra Intuizione e Sensazione. 


Rimanere in equilibrio, nella vita come su una fune, lo sappiamo, è difficile: per questo motivo, per raggiungerlo, è richiesto un duro lavoro e un allenamento costante. E mi raccomando: piccoli passi, ragazzi. Piccoli passi.

See ya.

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