Ansia e MBTI: vivere con una disturbo d'ansia
Attenzione, prima di cominciare leggi qui!
Il mio intento in questo post è semplicemente quello di descrivere la mia esperienza con l'ansia e tentare di tracciare un parallelo tra il mio disturbo e alcune funzioni psicologiche. Troverete delle riflessioni personali che ho fatto per cercare di dare a miei problemi una possibile spiegazione, ma che ovviamente hanno poco valore oggettivo perché potrebbero non essere valide per altri. Metto questi miei pensieri a vostra disposizione, sia mai che possano servire.
Buona lettura!
Tutti sperimentano almeno una volta nella vita l'essere in ansia: ansia da esame, ansia da prestazione, ansia per il colloquio di lavoro. È perfettamente normale. L'ansia è una sensazione psicofisica integrante dell'uomo, utile dall'alba dei tempi per metterlo in allerta dai pericoli del mondo e per aumentare la sua capacità di focus e concentrazione.
Il problema, nel mondo moderno, si pone quando l'ansia diviene un'angoscia persistente e durevole nel tempo. In questi casi infatti, essa non si limita a essere una sana reazione a uno stimolo ambientale di pericolo, ma diviene una reazione automatica anche in situazioni che chi non soffre di questo disturbo considererebbe quotidiane e "normali".
Cosa significa essere in ansia?
Non mi dilungherò sui sintomi dell'ansia che sono meglio spiegati su altri siti più competenti del mio in materia di psicologia e psichiatria. In sostanza, aumentano le palpitazioni e la sudorazione. Si è avvolti da un senso di paura perché si percepisce un pericolo imminente che può inibire completamente o far perdere il controllo. La tensione del corpo viene rilasciata tramite i tremori. Aumenta la fame d'aria, in alcuni casi manca proprio il respiro. E parte la scarica di adrenalina.
Il tutto sarebbe perfettamente normale se ci trovassimo di fronte a una bestia feroce. È meno "normale" se ci capita quando sentiamo squillare il telefono e leggiamo sul display un numero che non conosciamo. Capirete che, in quest'ultimo caso, si tratta di una reazione spropositata.
Il mondo fa paura a chi soffre d'ansia.
La mia High Functioning Anxiety
I disturbi d'ansia sono molti e alcuni non sono riconosciuti. Il mio appartiene a questa seconda categoria e si chiama High Functioning Anxiety, letteralmente l'ansia ad alta funzionalità. Tradotto, in superficie vivo la mia vita con tranquillità, nel profondo sono consumata dall'ansia la maggior parte del tempo.
Si tratta di una cosa incontrollabile: di base, il mio corpo presenta tutti i sintomi sopra elencati (fame d'aria, stress, tremore, palpitazioni) per situazioni che dovrebbero essere comuni. Guidare, prenotare un appuntamento dal medico, frequentare luoghi troppo affollati, andare in banca. Spesso poi si tratta di una cosa prolungata, si parla di settimane. A questo si unisce una buona dose di ansia sociale che, fortunatamente, nel mio caso è lieve. La cosa che mi destabilizza di più? Tutto questo è casuale. Ci sono giorni in cui sono sicura di me e tutto va come dovrebbe andare e ci sono giorni in cui fare una telefonata mi provoca la stessa paura che si prova prima di dover dare un esame e la spossatezza di aver corso per mezz'ora. Questa alternanza è spossante e frustrante in sé, proprio perché so com'è vivere senza avere l'ansia e mi sento intrappolata e senza fiato quando ci ricado dentro.
Ovviamente tutto ciò si ripercuote sul mio stato fisico: dolori alla cervicale, allo stomaco, irregolarità intestinale. Non parliamo dell'umore: stress, irritabilità, lieve depressione sono tutte collegate ai miei lunghi periodi ricchi di ansia.
Però funziono bene, è questo l'inganno della HFA: molte di queste cose me le tengo dentro e sono visibili solo per chi mi conosce bene. Se avessi un euro per tutte le volte che mi sono sentita descrivere vivace, solare e sicura di me sarei ricca come zio Paperone.
Non ho mai trovato qualcosa che esprimesse così bene le mie sensazioni quando sono in preda all'ansia come questo video di The Mighty.
Ansia e personalità
Ma quindi veniamo alla ciccia del post e al nostro mondo delle personalità. Lo spunto per scrivere questo post mi è venuto dopo aver visto un video di Jordan B. Peterson in cui descriveva l'ansia come la capacità, o meglio, l'handicap di immaginare per ogni azione il peggior scenario possibile. Chi soffre di un disturbo d'ansia fa proprio questo: inconsciamente anticipa e si crea nella mente tutte i possibili futuri per ogni. singola. cosa. E naturalmente tutti questi futuri sono catastrofici.
Un esempio pratico buttato lì? Io, personalmente, quando vedo qualcuno seduto su un muretto o un cornicione provo una sensazione orribile, perché mi immagino che quella persona cada in mille modi diversi e si faccia male in mille modi diversi ancora. È reale? Certo, la possibilità che il tizio cada c'è. Il mio terrore è proporzionato a quanto sto vedendo? Assolutamente no.
Ho visto anche alcuni video di Objective Personality in cui l'ansia (ma nel senso più lato di ansia da prestazione, ansia da "non sono preparato"), viene connessa agli ExxP. In questo caso è collegata all'Si o all'Ni poco sviluppati, che portano il tipo in questione a sentirsi, appunto, poco preparato di fronte alla mole di informazioni trasportate dall' Se e dall' Ne. Ho già accennato a come l'ENFP non sia multitasking di per sé qui.
Partendo da questo punto dandolo per assodato, però, vorrei aggiungere una mia riflessione personale, influenzata dalla definizione stessa di ansia data da Mr. Peterson. L'ansia intesa come vivere la vita pensando sempre allo scenario peggiore potrebbe infatti essere collegata all'Intuizione e alla Sensazione estroversa.
Intuizione e Sensazione estroversa: un mondo di possibilità
Ora, sicuramente in tanti avranno fatto questo collegamento prima di me, ma tant'è. Per me è stata come un'illuminazione. Non credo infatti che sia un caso che gli ExxP siano tra i tipi più soggetti a provare stati d'ansia. Chiaramente l'ansia e qualsiasi altro tipo di disturbo sono di varia natura e tutti, purtroppo, possono esserne schiavi. Quello che intendo è che gli ExxP siano, in qualche modo, predisposti a questi tipi di disturbi proprio a causa delle loro funzioni dominanti.
Se i cervellini di questi tipi sono infatti costruiti in modo da riuscire a saltare da un fatto all'altro o da un'idea all'altra senza colpo ferire, sono anche automaticamente più esposti al pericolo di avere una visione del mondo filtrata dall'ansia nel caso in cui questa si presentasse nell'individuo. Mi spiego meglio.
Prendiamo un neurone, non per la sua natura, ma per la sua conformazione. Immaginiamo che il corpo centrale sia il cervello di un ENFP e che le braccia che si estendono siano l'azione della sua Intuizione Estroversa (di cui ho descritto il funzionamento qui) che si allunga contemporaneamente in tante direzioni per carpire più informazioni possibili dal mondo esterno ed elaborarle in pensieri, tutti collegati tra loro proprio dal nucleo. Immaginate che l'ansia sia un liquido e che questo liquido venga iniettato nel corpo centrale. Automaticamente si espanderà per tutti i rami, arrivando a "contagiarli" tutti e creando una serie di scenari terribili che, a loro volta, causano tutti quegli effetti fisici e mentali che ho elencato prima.
Questo renderebbe i tipi che hanno una forte Ne o Se molto più suscettibili a una crescita esponenziale dell'ansia. Ponendo che essa possa generarsi in qualsiasi momento per motivi genetici, esterni, traumatici, eccetera, avrebbe un effetto molto più propagato e prolungato sugli individui il cui cervello è così costruito.
I tipi in questione sarebbero tutti gli ExxP, ma anche gli IxxP che potrebbero avere queste funzioni in seconda posizione (ausiliaria).
Insomma, queste sono le conclusioni che ho tratto in base alla mia esperienza: sia per quanto riguarda direttamente me, sia per gli ExxP che conosco (e anche qualche IxxP), sia per i dati che sono riuscita a raccogliere. Tutta fuffa? Possibile, non sono una ricercatrice. Ma mi piace pensare che ci sia sempre un motivo dietro le cose, mi dà sicurezza. D'altro canto sostengo l'MBTI come forma di orientamento e ricerca di sé, quindi...
In ogni caso, sono contenta di aver condiviso questo pensiero con qualcuno. Spero possa tornarvi utile per sviluppare a vostra volta le vostre teorie in merito!
See ya.
Questo renderebbe i tipi che hanno una forte Ne o Se molto più suscettibili a una crescita esponenziale dell'ansia. Ponendo che essa possa generarsi in qualsiasi momento per motivi genetici, esterni, traumatici, eccetera, avrebbe un effetto molto più propagato e prolungato sugli individui il cui cervello è così costruito.
I tipi in questione sarebbero tutti gli ExxP, ma anche gli IxxP che potrebbero avere queste funzioni in seconda posizione (ausiliaria).
Insomma, queste sono le conclusioni che ho tratto in base alla mia esperienza: sia per quanto riguarda direttamente me, sia per gli ExxP che conosco (e anche qualche IxxP), sia per i dati che sono riuscita a raccogliere. Tutta fuffa? Possibile, non sono una ricercatrice. Ma mi piace pensare che ci sia sempre un motivo dietro le cose, mi dà sicurezza. D'altro canto sostengo l'MBTI come forma di orientamento e ricerca di sé, quindi...
In ogni caso, sono contenta di aver condiviso questo pensiero con qualcuno. Spero possa tornarvi utile per sviluppare a vostra volta le vostre teorie in merito!
See ya.
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